Cibernetica e Fantasmi
Ispirati dal saggio di Italo Calvino "Cibernetica e Fantasmi", abbiamo creato una performance che esplora le tesi dell'autore e ne rielabora i concetti in chiave contemporanea.

L’AVANT-ENSEMBLE è un nuovo concetto di complesso musicale che mira a creare un dialogo trasversale nell’arte dell’improvvisazione tra la musica e le nuove tecnologie.
Esso prende forma unendo l’arte del live coding (che in questo caso prende forma come composizione musicale) alla band musicale tradizionale (quindi strumenti + voce), dando vita, così, ad un improvvisazione peculiare ed imprevedibile che combina l’estro umano all’elemento casuale della macchina.
Nasce così una collaborazione a tre parti tra il live coder ed il suo sistema, la band e la generazione in live dei suoni derivanti da algoritmi.
Cos’è il Live Coding?
Il live coding è un’arte performativa e di improvvisazione che si basa su musica e/o visuals generati attraverso la scrittura interattiva di un codice di programmazione.
Durante una performance, l’artista scrive dal vivo il codice sorgente in forma di algoritmi e, una volta completato l’algoritmo, esso viene decodificato dalla macchina in forma di suono. Gli algoritmi sono solitamente proiettati nella stanza cosi da creare un ambiente immersivo per il pubblico che balla a ritmo dei suoni generati.
“La performance si trasforma in un dialogo costante tra uomo e macchina in cui il primo non ha mai pieno controllo sul secondo. Il codice sorgente permette al pubblico di vedere non solo il corpo del livecoder, ma anche la sua mente, il processo e le modalità di interpretazione.”
- Caterina Cirillo
Cosa succede
nell’AVANT
ENSEMBLE?
L’improvvisazione di live coding viene unita a voce e strumenti
per dare forma ad una nuove ed avantguardista forma di improvvisazione musicale.
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“Cosi come abbiamo macchine che leggono, macchine che eseguono analisi linguistiche di testi letterari avremo macchine capaci di ideare e comporre poesie romanzi? Esisterebbe mai una macchina scrivente, capace di rappresentare un’intimità psicologica?”
- Italo Calvino
Implicando e rielaborando in senso ampio il concetto di narrazione calviniana, e trascendendo la sua forma di scrittura prettamente linguistica, nell’AVANT-ENSEMBLE sfidiamo l’incomunicabilità tra alcuni linguaggi, l’interazione tra la forma comunicativa artistica e quella di un sistema autonomo, per esplorare in chiave moderna alcuni concetti alla base dell’opera dell’autore.
L’io dell’autore nello scrivere si dissolve, dice Calvino. La personalità dello scrittore è interna all’atto interno dello scrivere. Quindi, egli è già macchina scrivente e la letteratura è il luogo privilegiato della coscienza umana.
Nel mondo moderno, in questo caso nel campo artistico, questa discussione non potrebbe essere più attuale: nell’arte generativa e nel creative coding l’io dell’artista si dice spesso assente, ci si domanda se l’opera sia dell’artista o della macchina. Abbiamo quindi già una “una macchia in grado di rappresentare un’intimità psicologica?”
Attraverso la nostra performance esploriamo i vari atti di Cibernetica e Fantasmi supportando la tesi calviniana e dimostrando come, anche attraverso l’utilizzo di un sistema autonomo, la cooperazione tra autore ed il lettore non finisca mai ed influenzi la fruizione e l’interpretazione del testo (in questo caso musicale) da entrambe le parti.
Per generare, codificare l’arte, il processo richiede l’assembramento di diversi elementi (predisposti da un elemento umano) in maniera casuale, tramite sistemi autonomi. Quelle decisioni che solitamente spettano all’artista, nell’arte generativa, vengono prese dagli algoritmi che, partendo dall’idea umana (di colori, forme, dimensioni o suoni) le combina in un’unica opera. L’umano predispone gli elementi ed il processo, la macchina li realizza.
Quindi quest’ultimo non può esistere senza l’umano, che rimane macchina scrivente ma utilizza il sistema per poi esplorare la «narrativa come processo combinatorio», sfruttandone la casualità per generare risultati sempre unici e diversi che solitamente richiederebbe tantissimo tempo e sperimentazione.
Per citare Calvino, “per sperimentare fino a che punto le parole potevano combinarsi l’una con l’altra, generarsi una dall’alta.”
E così come il narratore scopre nell’opera le possibilità nascoste delle parole, capendo che il “linguaggio e le possibilità si collegano in un processo, anche matematico, della realizzazione di una storia”, noi re-interpretiamo musicalmente questa scoperta attraverso un’improvvisazioni a tre parti (il live coder, la macchina ed i musicisti) che vede il montaggio, riassebramento e combinazione di una narrazione, in questo caso musicale, mostrando come il linguaggio di ogni genere sia imprevedibile, ma pur sempre racchiuso in un processo scientifico in cui il l’input sensoriale umano rimane fondamentale.